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Giornata di studio organizzata dall'Iccu e dalla commissione RICA
giovedì 31 gennaio 2008
Giorno 27 Febbraio presso la sala convegni della Biblioteca nazionale centrale di Roma si terrà una giornata di studio dal titolo: Le nuove regole di catalogazione: presentazione, analisi e prospettive di applicazione.

La Giornata offrirà l’occasione per presentare il testo complessivo delle nuove regole e prevederà nel pomeriggio una Tavola rotonda su Aspetti applicativi in ambiti diversi.
L'ultima bozza del testo complessivo delle nuove Regole di catalogazione sarà disponibile, nei primi giorni di febbraio, all’indirizzo
www.iccu.sbn.it/genera.jsp?id=94.
E’ richiesta l’iscrizione alla Giornata di studio da inviare via mail (
e.musolino@iccu.sbn.it) o fax (06 4959302) entro il 20 febbraio 2008.
Cliccando qui si aprirà il file pdf contenente il programma della giornata.

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Linee guida per il deposito delle tesi di dottorato negli archivi aperti
lunedì 28 gennaio 2008

Il 23 novembre 2007 la Commissione Biblioteche della CRUI ha approvato le Linee guida per il deposito delle tesi di dottorato negli archivi aperti , per dare attuazione ai principi della Dichiarazione di Berlino per l’accesso aperto alla letteratura scientifica .

Le linee guida (le prime di una serie di documenti in via di elaborazione, intesi come strumenti di supporto per le università italiane che hanno sottoscritto la
Dichiarazione di Messina ) prendono le mosse dal riconoscimento delle tesi di dottorato come prodotti della ricerca a tutti gli effetti, che quindi, secondo la Dichiarazione di Berlino e le recenti raccomandazioni della Commissione Europea, dovranno essere pubblicamente accessibili.

Poiché le tesi nascono in formato elettronico, si è verificata con le Biblioteche Nazionali Centrali di Roma e di Firenze la possibilità di adempiere agli obblighi di legge (comma 11 dell'art. 6 del d.m. 224/99 riguardante l’obbligo di deposito di copia delle tesi presso le BNC) tramite harvesting oppure tramite invio sicuro dei file.

Con le linee guida si intende individuare uno standard nazionale nella raccolta ed esposizione dei dati, che però permetta anche di colloquiare con gli altri progetti in corso in ambito europeo. A tale scopo vengono suggerite una serie di raccomandazioni, affinché gli Atenei italiani possano realizzare una procedura di deposito delle tesi di dottorato negli archivi istituzionali autonoma ma, nel contempo, basata su soluzioni simili e coerenti.

Per accedere al documento contenente le linee guida, cliccate
qui
e si aprirà la finestra per lo scaricamento del file pdf.

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posted by Cristina Pace at 12:38:00 | Permalink 0 comments
Opac..cos'é?



OPAC non è un piatto tipico, né il nome di un supermercato: tuttavia è una parola che almeno una volta nella vita abbiamo sentito.
Quante volte il personale di biblioteca, su vostra richiesta, si è seduto a fianco a voi davanti il pc per cercare nel “Catalogo on line”?
Ebbene in quei casi, anche se non lo sapevate, stavate consultando un OPAC, acronimo per On-line Public Access Catalog, ossia catalogo in linea accessibile pubblicamente.
“Public”e "On-line" perché un opac può essere consultato in biblioteca oppure comodamente seduti a casa vostra, offrendosi come strumento flessibile che permette di effettuare ricerche molte ampie.
Il tutto ovviamente a titolo gratuito.
Dall’avvento dell’informatizzazione delle biblioteche e grazie alla catalogazione automatizzata sono sempre meno diffusi i cataloghi tradizionali costituiti da schedine catalografiche cartacee. L’Opac permette di giungere alle informazioni attraverso punti di accesso più numerosi rispetto a quelli proposti dai cataloghi tradizionali (autore, titolo, soggetto , classificazione etc.)
In pochi click è possibile dunque ottenere l’informazione desiderata, compresa la localizzazione del documento e talvolta il full text.
L’Opac con cui gli utenti delle biblioteche dell’Università di Palermo hanno più familiarità è, senza dubbio, il Catalogo Bibliografico di Ateneo(link inserito nella sezione”link universitari” non più di una settimana fa).
Tale strumento è chiamato comunemente Aleph, ma è un errore perché Aleph è un software di gestione automatizzata delle biblioteche che permette anche di catalogare ma non è il catalogo on line.
Per sfruttare a pieno questo strumento bisogna imparare ad usarlo bene, altrimenti è come avere una Ferrari e non avere la patente.
Ad esempio un Opac permette di combinare più ricerche, di restringere e raffinare i risultati ottenuti attraverso l’utilizzo degli operatori booleani: AND,OR, NOT.
L’operatore AND recupera in un elenco unico i documenti contenenti tutti i termini indicati.(es: Giacomo Leopardi AND Il passero solitario); l’operatore OR recupera in un elenco unico i documenti contenenti uno qualsiasi dei termini indicati (es. Giacomo Leopardi OR Il passero solitario); l’operatore NOT elimina i termini di ricerca non desiderati (es. Giacomo Leopardi AND il passero solitario NOT a Silvia).
Per saperne di più consiglio di visitare questo link
http://www.aib.it/aib/contr/gnoli1.htm, che riporta ad un articolo di Claudio Gnoli interamente dedicato all’utilizzo dei cataloghi in linea.
Per le vostre ricerche bibliografiche, trovate di seguito i link ai principali repertori di Opac in Italia e nel mondo, fornito dall’AIB (
http://www.aib.it/aib/opac/repertorio.htm, http://www.aib.it/aib/lis/r.htm).
Inoltre attraverso il sito WWW della Library of Congress è visionabile un elenco di Opac di tutto il mondo e in particolare nordamericani (http://lcweb.loc.gov/z3950/gateway.html )
Buona ricerca!


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posted by Cristina Pace at 12:05:00 | Permalink 0 comments
Blog bibliotecari: la nuova frontiera dei servizi
martedì 22 gennaio 2008

Secondo alcune stime esistono ben 70 milioni di blog in tutto il mondo.
I dati sono pressoché impossibili da aggiornare perchè si ritiene che ogni giorno nascano ben 120,000 blog in tutto il mondo.
Sono diari on line, spazi personali o istituzionali, vere e proprie comunità e forum dove scrivere ogni sorta di articolo, che potrà essere eventualmente commentato dai visitatori.

Ma esiste una categoria di blog, descritta mirabilmente nel 2004 da Barbara Fiorentini (nella foto a destra), che sono i Library blog o blog bibliotecari.
Nel suddetto articolo l’autrice, oltre a fare le dovute distinzioni tra un blog ed una mailing list , un forum ed un sito web, ci introduce ai vari vantaggi che derivano dall’apertura di un blog.
Innanzitutto “un blog può trasformare una biblioteca in una comunità che diffonde conoscenza”, attraverso lo scambio utenti- blogger, in un continuo e dinamico rapporto di post e commenti.
Inoltre, aggiunge la Fiorentini, “I docenti potrebbero trarne spunto per condividere informazioni riguardanti il loro ambito d’interesse, per diffondere notizie di convegni, incontri seminari e pubblicazioni”sottolineando in tal modo l’importante apporto che può fornire uno strumento come il blog in un mondo sempre più orientato all’informazione-informatizzata.
Quattro sono in ogni caso gli obiettivi che, secondo l’autrice, una biblioteca può raggiungere tramite l’apertura di un blog:

  • Promuovere gli eventi organizzati dalla biblioteca;
  • Offrire supporto a categorie particolari di utenza (un po’ come facciamo noi, offrendo a voi studenti, notizie utili, risorse elettroniche e non, dove reperire informazioni);
  • Creare e sviluppare il senso di comunità attorno alla biblioteca (come abbiamo cercato di fare noi, inserendo la categoria Dite la vostra, per ricevere i vostri suggerimenti);

  • Ampliare il bacino d’utenza ( un mezzo come il blog può stimolare la curiosità di coloro che ancora non sono utenti della biblioteca o che sono geograficamente lontani da essa. Siti come http://www.libraryweblog.com offrono la registrazione anche a naviganti che non sono utenti della biblioteca).

Per concludere Barbara Fiorentini elencava alcuni blog bibliotecari da visitare. Alcuni li trovate nella nostra sezione “link esterni”, altri li abbiamo forniti nel corso del post.Possiamo solo augurarci di raggiungere, assieme a voi, tutti gli obiettivi sopraccitati e creare una community pronta a DiscutereInsieme!!

 
posted by Cristina Pace at 15:37:00 | Permalink 1 comments
La Biblioteca Digitale
lunedì 21 gennaio 2008

Il concetto di Biblioteca Digitale ha acquistato sempre più importanza negli ultimi anni, assumendo diversi significati sia nella letteratura biblioteconomica, sia nei più recenti progetti di realizzazione. Spesso si tende però a confondere e ad utilizzare indistintamente i termini di biblioteca elettronica, virtuale, digitale, che in realtà hanno delle connotazioni semantiche differenti.
Secondo la definizione della Digital Library Federation:
Le biblioteche digitali sono organizzazioni che forniscono le risorse, compreso il personale specializzato, per selezionare, organizzare, dare l'accesso intellettuale, interpretare, distribuire, preservare l'integrità e assicurare la persistenza nel tempo delle collezioni digitali, affinché queste possano essere accessibili facilmente e economicamente per una comunità definita o per un insieme di comunità”.
La biblioteca digitale è un nuovo modo di intendere il sapere e la sua distribuzione: biblioteca intesa non solo come collezione di documenti, cartacei o elettronici, ma anche come spazio informativo in cui gli utenti, interagendo, creano e fanno circolare nuovi documenti e nuovo sapere. La necessità è quella di far conciliare la diversità dell'utente e l'universalità dei bisogni informativi. Infatti, da un lato si assiste all'estensione e all'accessibilità praticamente universale delle risorse e del servizio, dall'altro alla sua personalizzazione. Cambia anche l’utenza: nasce il concetto di target population, cioè gruppi di utenti accomunati da bisogni informativi assimilabili.
Nel 2005 la Commissione europea ha accolto la richiesta di alcuni paesi di creare “una biblioteca europea virtuale, destinata a rendere accessibile a tutti i cittadini il patrimonio culturale e scientifico dell’Europa” attraverso l’iniziativa i2010 sulle biblioteche digitali. L’obiettivo principale dell’iniziativa è quello di fare delle biblioteche digitali un punto di accesso comune e multilingue al patrimonio culturale europeo digitale. Esso può essere raggiunto incoraggiando le istituzioni culturali a mettere a disposizione le loro collezioni digitali, con particolare attenzione anche agli editori e ai titolari dei diritti; fondamentale è anche l’applicazione di standard tecnici comuni che garantiscano l’interoperabilità, condizione necessaria per la creazione delle biblioteche digitali.
La biblioteca digitale può contribuire ad incrementare la qualità e le caratteristiche delle informazioni in essa contenute: questo obiettivo può essere raggiunto se il contenuto è relazionato alle esigenze e alle richieste degli utenti.
Sono i contenuti che definiscono la biblioteca digitale, ma sono gli utenti che definiscono i contenuti” (Linda Ciacchini, “Progettare la biblioteca digitale. La centralità dell’utente”, Bollettino AIB 2007)
Nel corso dell’ultimo trentennio sono nati diversi progetti per la digitalizzazione dei testi.
Il primo è il Progetto Gutenberg sorto dall’iniziativa di Michael Hart nel 1971, che attualmente conta circa tremila testi. E' ormai la piu' importante biblioteca di testi elettronici esistente, fruibili gratuitamente. La maggior parte dei testi sono in lingua inglese, ma di recente sono state inserite opere in tutte le altre lingue, come ad esempio la “nostra” Divina Commedia. Generalmente le opere sono anteriori al 1923, e comunque possiamo trovare quelle non soggette alle leggi di Copyright. I testi inoltre sono in versione integrale: non vi sono perciò riduzioni o testi commentati, per poter dare la massima affidabilità al servizio.
In Italia capostipite delle biblioteche digitali è stato il
Progetto Manuzio nato nel 1993 con lo scopo di creare una biblioteca digitale accessibile a tutti e in modo del tutto gratuito. Il progetto nasce dall’iniziativa di un gruppo di ragazzi, appassionati di letteratura, ed è supportato dall’associazione Liber Liber. La base dati è composta in gran parte da testi di letteratura italiana, tra classici e moderni, ma anche da articoli, tesi e racconti. Naturalmente sono inserite solo quelle opere non protette da Copyright o che hanno una specifica autorizzazione alla diffusione. I testi sono consultabili per titolo e per autore, ma è possibile anche conoscere le opere che sono in lavorazione.
Nel 1999 si è dato avvio al progetto BDI-Biblioteca Digitale Italiana, realizzato dall’
Istituto Centrale per il Catalogo Unico. Lo scopo è quello di creare un progetto coordinato di biblioteca digitale italiana che possa inserirsi all’interno del quadro generale delle iniziative europee ed extraeuropee.
Altre informazioni utili, riguardanti la biblioteca digitale potete trovarle ai seguenti link:
Antonella De Robbio, Le nuove teconologie per l’accesso all’informazione: gli strumenti per la costruzione di biblioteche digitali.
Tommaso Giordano, Verso la Biblioteca digitale: strategie, strutture, servizi.

Vi auguriamo dunque una buona lettura assolutamente gratuita.

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posted by Margherita"Donatella"Zappini at 12:25:00 | Permalink 0 comments
Dite la vostra!

Come promesso, apriamo oggi la sezione "Dite la vostra", dove potete esprimere i vostri consigli e le vostre, eventuali, lamentele.

Credo sia inutile specificare (ma lo faccio lo stesso) che questo non deve essere uno spazio di libero sfogo: esso è principalmente un luogo di incontro, propositivo, uno strumento utile per noi al fine di migliorare i servizi che vi offriamo.

Vi invito dunque a rispettare la netiquette.



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posted by Cristina Pace at 08:48:00 | Permalink 0 comments
ASEE
lunedì 14 gennaio 2008
Tramite http://bioingegneria.wordpress.com, siamo venuti a conoscenza che l'ASEE (American Society Engineering Association) mette a disposizione sul suo sito gli atti dei convegni a partire dal 1996.
Sono tutti full text e si può ricercarli per autore, titolo o parole chiave.
Il sito è il seguente:
http://www.asee.org/conferences/v2Search.cfm

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posted by Cristina Pace at 14:15:00 | Permalink 0 comments
Autodesk, una risorsa preziosa per i docentie i futuri ingegneri

Risorse didattiche ed e-learning, discussioni tecniche con esperti del settore, software gratuiti e in ultimo, contatti con docenti, studenti ed aziende in tutto il mondo.
Tutto questo si traduce in una parola: Autodesk.
Sin dalla sua fondazione Autodesk ha avuto un occhio di riguardo per ciò che concerne la formazione e grazie al suo progetto “education” oltre 8 milioni di professionisti nel mondo si sono formati ed utilizzano con successo le diverse soluzioni di progettazione per realizzare edifici, macchinari, prodotti di design, autostrade, ferrovie, film e altro ancora e rendere vive le proprie idee.

L’azienda milanese offre a studenti ed educatori e studenti l’accesso a risorse innovative e potenti tecnologie software. Inoltre c’è la student engineering &design community Autodesk(
http://www.students.autodesk.com/) , una piattaforma gratuita di comunicazione interna per studenti e docenti di architettura, ingegneria e facoltà scientifiche.
Registrandosi si ha accesso ai forum di facoltà delle università italiane che aderiscono a progetto (come la nostra), alla bacheca con le proposte di lavoro e ovviamente alla sezione download, ricca di software e applicativi offerti da autodesk.
Come ho scritto, il nostro ateneo aderisce a questa preziosa iniziativa: per prendere parte a questo progetto, voi studenti di ingegneria dovrete disporre di un indirizzo e-mail con dominio "@studenti.unipa.it”. Fate riferimento al portale studenti su www.unipa.it per maggiori informazioni .

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posted by Cristina Pace at 11:13:00 | Permalink 0 comments
La Ricerca Bibliografica: Una Definizione
La ricerca bibliografica è un’attività che permette di accertarsi dell’esistenza di documenti pubblici e di accedere al loro contenuto. Chiunque abbia la necessità di condurre una ricerca bibliografica viene definito “utente finale” delle risorse informative;
gli “intermediari” sono, invece, coloro che si propongono il compito di favorire l’incontro fra i bisogni informativi degli utenti finali e le risorse a disposizione. Intermediari sono i bibliotecari, i bibliografi, i documentaristi e così via; ad essi ci si può rivolgere per imparare a destreggiarsi nel mondo della ricerca bibliografica. Un mondo meno intricato di quanto può apparire in superficie. Il nostro proposito è quello di fornirvi qualche indicazione utile per meglio orientarvi nelle vostre ricerche.
Fondamentale è una prima distinzione fra bibliografie e cataloghi, distinzione che, se ben intesa, può aiutarvi a compiere una ricerca più rapida ed efficace. La bibliografia elenca tutti i documenti esistenti con determinate caratteristiche, senza però indicare il luogo in cui si possono trovare. Il catalogo, invece, include tutti i documenti che una biblioteca, o gruppo di biblioteche, possiede, indicandone la collocazione e dando così la possibilità all’utente di sapere dove poterlo reperire, per un’ eventuale consultazione o prestito. Un’ulteriore distinzione riguarda la descrizione dei documenti di cui si occupano. La bibliografia descrive in modo dettagliato contenuto, autore, editore, lingua e data di pubblicazione dei documenti esistenti e qualsiasi caratteristica che possa essere ritenuta importante per la bibliografia stessa. Il catalogo, invece, si occupa di descrivere i documenti fisici che sono presenti all’interno della biblioteca e che sono a disposizione degli utenti finali, indipendentemente dal contenuto e dalle loro caratteristiche. Attraverso la bibliografia, dunque, avremo la possibilità di conoscere cosa è stato pubblicato su un determinato argomento; attraverso il catalogo avremo la possibilità di sapere dove cercare ciò che ci interessa.

Nelle bibliografie e nei cataloghi, ciascuna registrazione relativa a un singolo documento deve essere sufficientemente completa, in modo da renderlo identificabile distinguendolo da qualsiasi altro e da presentarne le particolarità più importanti, offrendo «informazioni che potranno risultare determinanti ai fini di una prima selezione e della richiesta da parte del lettore» (Carlo Revelli in collaborazione con Giulia Visintin, Il catalogo, Editrice Bibliografica, nuova edizione 2004, pp. 65-66).

Negli anni Settanta l’International Federation of Library Associations (IFLA) ha elaborato e pubblicato gli International Standards Bibliographic Description (ISBD), ovvero regole finalizzate alla normalizzazione della forma e del contenuto della descrizione bibliografica, nate dalla necessità di uniformare su scala internazionale i criteri di descrizione, diversi da nazione a nazione. Gli ISBD prescrivono per ciascun documento gli elementi che devono essere inseriti nella descrizione bibliografica, il modo e l’ordine in cui essi vanno trascritti e la punteggiatura da utilizzare. Questo tipo di standard non è però sufficiente per permettere alle biblioteche di scambiarsi le registrazioni catalografiche e consentire agli utenti finali di scaricare da più cataloghi elettronici. Perché questo sia possibile è necessario che i dati bibliografici siano strutturati secondo un formato comune. Tale necessità è stata affrontata nel 1965 dalla Library of Congress con il progetto MARC, che ha consentito di realizzare un formato di scambio diffusosi a livello internazionale.

Conoscere in linea generale gli standard e le norme che regolano la catalogazione può aiutare a comprendere meglio il lavoro che si esegue all’interno delle biblioteche, le quali mettono a vostra disposizione le risorse utili e necessarie per le vostre ricerche bibliografiche. E’ possibile condurre le proprie ricerche direttamente on line, attraverso una serie di strumenti che vi permettono di ottenere le informazioni utili. OPAC, Meta- OPAC, Banche Dati, E-journal, E-book, Pre-print, sono tutti termini che a primo impatto possono risultare di difficile comprensione. In realtà sono strumenti indispensabili per qualsiasi ricerca bibliografica. Uno dei nostri obiettivi è quello di descrivere ciascuno di essi in modo approfondito e avere la possibilità di condividere con voi le conoscenze che acquisiremo con il nostro lavoro.
Se volete approfondire l'argomento vi consigliamo il sito di Fabio Metitieri.

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posted by Margherita"Donatella"Zappini at 09:05:00 | Permalink 0 comments
Assemblea associati AIB
venerdì 11 gennaio 2008

Giorno 15 gennaio 2008 il nostro dipartimento ospiterà l’Assemblea degli associati AIB .
L’ordine del giorno sarà il seguente:

  • Comunicazioni;
  • Relazione attività 2005-2007;
  • Programma attività 2008;
  • Designazione candidature organi nazionali - CEN, Collegio sindacale, Probiviri;
  • Indicazione candidati Comitato Esecutivo Regionale;
  • Elezione componenti Commissione Elettorale Regionale;
  • Varie ed eventuali

Inoltre, in tale occasione, si terrà un seminario di aggiornamento dal titolo “L'attività dell'AIB per le biblioteche e i bibliotecari siciliani: bilancio e prospettive”.


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posted by Cristina Pace at 11:59:00 | Permalink 1 comments
Cos'è una biblioteca?
mercoledì 9 gennaio 2008


  • BIBLIOTECA: il termine deriva dal greco biblíon (libro) e théke (ripostiglio).
    Una biblioteca è una collezione ordinata di libri e documenti: essa può essere privata o pubblica, gestita da un ente locale o da un’istituzione.
    La biblioteca è anche il luogo fisico dove i documenti si trovano raccolti: essi possono trovarsi su vari supporti (cartaceo, cd rom, microfiches, audiovisivi etc.) e sono messi a disposizione del pubblico per motivi di lettura e di studio.
    STORIA:
    La storia della biblioteca inizia nel palazzo reale di Assurbanipal, a Ninive, dove furono rinvenute 22.000 tavolette d'argilla, corrispondenti alla biblioteca ed agli archivi del palazzo.
    La più celebre biblioteca dell'antichità è senza dubbio la
    Biblioteca di Alessandria, in Egitto, creata nel III secolo a.C.
    La crisi del mondo occidentale dopo la caduta dell’impero romano interessò anche le biblioteche.
    Nel periodo carolingio ci fu una ripresa dovuta soprattutto all’espansione dei monasteri benedettini.
    I frati trascorrevano la maggior parte del tempo negli scriptoria, atelier di copiatura dei manoscritti associati alle biblioteche monastiche. Tra le raccolte librarie più importanti ricordiamo: l’
    Abbazia di Montecassino, il cenobio di Bobbio e il monastero di Citeaux.
    E’ solo grazie a questo lavoro che ci sono pervenute opere antiche che altrimenti sarebbero andate irrimediabilmente perse. Nel
    XII secolo, con l'organizzazione delle prime Bologna ed a Parigi, si costituirono le prime biblioteche adibite allo studio.
    L'impulso più importante rimane però quello dato dall'invenzione della
    stampa, che verso la fine del XV secolo aumentò la disponibilità dei volumi, anche per la riduzione del costo della produzione libraria. In questo contesto si inserisce la formazione di alcune grandi biblioteche odierne, come la Biblioteca Apostolica Vaticana, fondata da papa Sisto IV.
    Nel XVII secolo si assiste alla nascita delle prime grandi biblioteche pubbliche come la
    Biblioteca Angelica di Roma, la Biblioteca Ambrosiana di Milano, la Biblioteca Bodleiana di Oxford e quella della Cambridge University.
    A partire dal
    XX secolo, grazie ai contributi di Melvil Dewey e di Eugène Morel riguardo al miglioramento dei cataloghi ed alla classificazione delle opere, le biblioteche subiscono un’eccezionale trasformazione, accompagnata dalla nascita della scienza biblioteconomica. In questo periodo si assiste anche alla diversificazione delle attività bibliotecarie, mediante l'organizzazione di mostre, incontri di lettura e conferenze ed il miglioramento dei servizi offerti agli utenti.
    Negli ultimi decenni del XX secolo inoltre lo sviluppo delle biblioteche pubbliche si intensifica e si introduce l’utilizzo del computer per l’informatizzazione dei cataloghi e per la gestione del prestito.
    TIPOLOGIE:
    Le biblioteche si distinguono per finalità, funzioni, e per il rapporto che istituiscono con l’utenza. Riconosciamo dunque:
  • le biblioteche nazionali (statale, pubblica, privata);
  • biblioteche di istituti di alta istruzione(Università, istituti educativi di pari livello);
  • biblioteche non specializzate, destinate alla ricerca e agli studi, che non dipendono dalle istituzioni sopraccitate;
  • biblioteche scolastiche;
  • biblioteche speciali, finanziate da un’associazione, un servizio governativo, un istituto di ricerca non universitario, accademie e altri gruppi organizzati;
  • biblioteche di pubblica lettura o popolari.
    In base ai modelli di informatizzazione delle raccolte e dei servizi distinguiamo tra: biblioteca automatizzata, biblioteca elettronica, virtuale e digitale.

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posted by Biblioteca Dieet at 13:46:00 | Permalink 0 comments
New Born
martedì 8 gennaio 2008
Questo blog nasce nell’ambito del progetto del Servizio Civile Nazionale “Il marketing in biblioteca: verso i servizi di qualità. Comunicare per crescere” .
L’esigenza di migliorare la comunicazione con voi, abituali e futuri (ci auguriamo) utenti della nostra biblioteca, ci ha portati a creare questo piccolo luogo virtuale dove, di volta in volta, troverete link utili, notizie interessanti, consigli validi e quant’altro sceglieremo di inserire.
In questo compito ci aiuterete voi, con i vostri consigli, le vostre idee e proposte trasformando questo spazio dinamico in uno strumento utile per il miglioramento dei servizi della biblioteca.
Nella categoria “Strumenti di ricerca” troverete indicazioni e link utili per le vostre ricerche bibliografiche on line; in “Eventi” inseriremo gli appuntamenti organizzati nell’ambito delle Biblioteche; nella categoria “Dall’Università” troverete notizie riguardanti l’Ateneo di Palermo; il “Vademecum per tesisti”si rivelerà per voi un aiuto provvidenziale
e vi accompagnerà nella stesura della vostra tesi. Infine due categorie che riteniamo importanti: “Una parola a settimana” e “Dite la vostra”. Nella prima riporteremo settimanalmente un termine d’uso comune in ambito librario e bibliotecario, spiegandone il significato, la storia e l’uso; “Dite la vostra”, invece, sarà uno spazio per voi, dedicato alle lamentele e alle proposte.
Il personale della biblioteca, la Dott.ssa M.Stella Castiglia, il Signor Giuseppe Salamone e le volontarie del Servizio Civile, Cristina e Margherita, sono a vostra completa disposizione.
Buona navigazione!

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posted by Biblioteca Dieet at 14:32:00 | Permalink 1 comments