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La Biblioteca Digitale
lunedì 21 gennaio 2008

Il concetto di Biblioteca Digitale ha acquistato sempre più importanza negli ultimi anni, assumendo diversi significati sia nella letteratura biblioteconomica, sia nei più recenti progetti di realizzazione. Spesso si tende però a confondere e ad utilizzare indistintamente i termini di biblioteca elettronica, virtuale, digitale, che in realtà hanno delle connotazioni semantiche differenti.
Secondo la definizione della Digital Library Federation:
Le biblioteche digitali sono organizzazioni che forniscono le risorse, compreso il personale specializzato, per selezionare, organizzare, dare l'accesso intellettuale, interpretare, distribuire, preservare l'integrità e assicurare la persistenza nel tempo delle collezioni digitali, affinché queste possano essere accessibili facilmente e economicamente per una comunità definita o per un insieme di comunità”.
La biblioteca digitale è un nuovo modo di intendere il sapere e la sua distribuzione: biblioteca intesa non solo come collezione di documenti, cartacei o elettronici, ma anche come spazio informativo in cui gli utenti, interagendo, creano e fanno circolare nuovi documenti e nuovo sapere. La necessità è quella di far conciliare la diversità dell'utente e l'universalità dei bisogni informativi. Infatti, da un lato si assiste all'estensione e all'accessibilità praticamente universale delle risorse e del servizio, dall'altro alla sua personalizzazione. Cambia anche l’utenza: nasce il concetto di target population, cioè gruppi di utenti accomunati da bisogni informativi assimilabili.
Nel 2005 la Commissione europea ha accolto la richiesta di alcuni paesi di creare “una biblioteca europea virtuale, destinata a rendere accessibile a tutti i cittadini il patrimonio culturale e scientifico dell’Europa” attraverso l’iniziativa i2010 sulle biblioteche digitali. L’obiettivo principale dell’iniziativa è quello di fare delle biblioteche digitali un punto di accesso comune e multilingue al patrimonio culturale europeo digitale. Esso può essere raggiunto incoraggiando le istituzioni culturali a mettere a disposizione le loro collezioni digitali, con particolare attenzione anche agli editori e ai titolari dei diritti; fondamentale è anche l’applicazione di standard tecnici comuni che garantiscano l’interoperabilità, condizione necessaria per la creazione delle biblioteche digitali.
La biblioteca digitale può contribuire ad incrementare la qualità e le caratteristiche delle informazioni in essa contenute: questo obiettivo può essere raggiunto se il contenuto è relazionato alle esigenze e alle richieste degli utenti.
Sono i contenuti che definiscono la biblioteca digitale, ma sono gli utenti che definiscono i contenuti” (Linda Ciacchini, “Progettare la biblioteca digitale. La centralità dell’utente”, Bollettino AIB 2007)
Nel corso dell’ultimo trentennio sono nati diversi progetti per la digitalizzazione dei testi.
Il primo è il Progetto Gutenberg sorto dall’iniziativa di Michael Hart nel 1971, che attualmente conta circa tremila testi. E' ormai la piu' importante biblioteca di testi elettronici esistente, fruibili gratuitamente. La maggior parte dei testi sono in lingua inglese, ma di recente sono state inserite opere in tutte le altre lingue, come ad esempio la “nostra” Divina Commedia. Generalmente le opere sono anteriori al 1923, e comunque possiamo trovare quelle non soggette alle leggi di Copyright. I testi inoltre sono in versione integrale: non vi sono perciò riduzioni o testi commentati, per poter dare la massima affidabilità al servizio.
In Italia capostipite delle biblioteche digitali è stato il
Progetto Manuzio nato nel 1993 con lo scopo di creare una biblioteca digitale accessibile a tutti e in modo del tutto gratuito. Il progetto nasce dall’iniziativa di un gruppo di ragazzi, appassionati di letteratura, ed è supportato dall’associazione Liber Liber. La base dati è composta in gran parte da testi di letteratura italiana, tra classici e moderni, ma anche da articoli, tesi e racconti. Naturalmente sono inserite solo quelle opere non protette da Copyright o che hanno una specifica autorizzazione alla diffusione. I testi sono consultabili per titolo e per autore, ma è possibile anche conoscere le opere che sono in lavorazione.
Nel 1999 si è dato avvio al progetto BDI-Biblioteca Digitale Italiana, realizzato dall’
Istituto Centrale per il Catalogo Unico. Lo scopo è quello di creare un progetto coordinato di biblioteca digitale italiana che possa inserirsi all’interno del quadro generale delle iniziative europee ed extraeuropee.
Altre informazioni utili, riguardanti la biblioteca digitale potete trovarle ai seguenti link:
Antonella De Robbio, Le nuove teconologie per l’accesso all’informazione: gli strumenti per la costruzione di biblioteche digitali.
Tommaso Giordano, Verso la Biblioteca digitale: strategie, strutture, servizi.

Vi auguriamo dunque una buona lettura assolutamente gratuita.

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posted by Margherita"Donatella"Zappini at 12:25:00 | Permalink


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